I cinque scatti più dettagliati di sempre all’universo per svelare i misteri della materia oscura

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Sono state rivelate le prime cinque immagini elaborate dal nuovo telescopio Euclid. Si tratta delle foto più dettagliate e avanzate che si siano mai fatte al nostro universo e ci aiuteranno a svelare i grandi misteri della fisica moderna: l’energia oscura e la materia oscura.

 

L’energia oscura e la materia oscura

La scienza avanza molto velocemente, al punto da essere in grado di riconoscere i suoi stessi limiti. Non è notizia di oggi, anzi è noto da tempo, che l’uomo è a conoscenza di solo il 5% di ciò che compone l’universo, la cosiddetta materia ordinaria, quella che tocchiamo e vediamo continuamente intorno a noi. E il restante 95%? Oscurità, qualcosa che probabilmente ancora non conosciamo né vediamo ma che sappiamo esserci perché ne riconosciamo gli effetti gravitazionali. Difatti dal modo in cui ruotano le galassie per gli scienziati è evidente che queste non possono avere la massa che mostrano, ma devono avere molta più massa, invisibile ai nostri occhi e che prende il nome di materia oscura, circa il 17% della massa-energia dell’universo.

Inoltre, le osservazioni mostrano che l’universo non solo si sta espandendo, ma che lo sta facendo sempre più velocemente e, come per aumentare la velocità dell’auto ci vuole un motore, quindi energia, allo stesso modo c’è qualche forma di energia che spinge l’universo. È questa l’energia oscura, che completa il quadro occupando la posizione di rilievo con il suo 78% (17% + 78% = 95%). All’apparenza è impressionante come la fisica sia in grado di quantificare con precisione persino la sua ignoranza, ma non bisogna stupirsi di questo: anche il mare è immenso ma è sufficiente analizzarne solo un campione per capire di cosa è fatto, se si suppone che sia più o meno omogeneo.

Euclid e le sue foto

A conti fatti resta oscuro il 95% di ciò che ci circonda e, in questo senso, le foto scattate da Euclid sono accecanti per la conoscenza dell’universo da parte dell’uomo. Euclid è un telescopio spaziale dell’Agenzia Spaziale Europea e, a soli quattro mesi dal suo lancio, dopo una prima fase di messa a punto dello strumento, ha già prodotto i suoi primi cinque scatti. Tenetevi forte, si tratta di immagini mozzafiato.

🔺 Ammasso del Perseo fotografato da Euclid

L’ammasso del Perseo

Le luci più grandi e la loro distanza

Questo primo scatto inquadra il cosiddetto ammasso del Perseo. Gli oggetti luminosi più grandi sono le galassie che lo costituiscono, circa un migliaio e distanti 240 milioni di anni luce. Ognuna di queste galassie è un po’ come la nostra via Lattea, colma di miliardi di stelle come il nostro sole e quindi pianeti, come la nostra Terra, che ci girano intorno. Tuttavia raggiungerli di persona, qualora ve lo stiate chiedendo, è per il momento una missione impossibile. Pur mettendoci in sella a un raggio di luce, quindi idealmente capaci di fare ben sette giri completi della terra in un solo secondo, impiegheremmo centinaia di milioni di anni per raggiungere le galassie che appaiono più vicine nell’immagine.

I puntini in lontananza e l’obiettivo di Euclid: una mappa del cielo

Ma a rendere ancor più impressionante la profondità della foto sono i tanti puntini in lontananza, centomila galassie di sfondo, non appartenenti al cluster di Perseo e distanti decine di miliardi di anni luce. Ad essere sorprendente non è solo il dettaglio e la profondità della foto ma anche l’ampiezza. In questo senso, l’obiettivo di Euclid è stato fissato: creare una mappa 3D di un terzo dell’intera volta celeste. Nella speranza di non trovare un cielo nuvoloso, questa sera alzate gli occhi al cielo e indirizzateli verso la costellazione di Perseo, appena sotto Cassiopea, quella zona del cielo in cui le stelle formano una sorta di zig-zag, che ricorda la lettera “W” o “M”. Ecco, questa prima immagine di Euclid è un meraviglioso zoom del cielo “solo” in quella direzione, pensate a quante cose ci permetterà di vedere e scoprire questo fantastico telescopio.

La materia oscura che si cela nelle immagini

Gli astronomi sono categorici: agglomerati di galassie come quello di Perseo possono essersi formati solo ad una condizione: la materia oscura deve essere presente nell’universo. Molte di queste galassie non erano mai state osservate fino ad ora e grazie a queste immagini così dettagliate i cosmologi potranno cercare di capire meglio come la materia oscura ha plasmato l’universo. Prendendo in prestito una famosa citazione di Albert Einstein, fino ad oggi eravamo come un bambino all’interno di una libreria: sa bene che i libri sono disposti tra gli scaffali secondo qualche ordine e criterio ma non ha idea di quale esso sia. Adesso, grazie alle immagini di Euclid, abbiamo qualche informazione in più sul nostro universo, con le quali speriamo di comprendere qualcosa in più sul grande ordine che governa l’universo.

Vi lasciamo con le altre quattro meravigliose foto scattate da Euclid, ma con una precisazione: si tratta di un telescopio, non di una fotocamera tradizionale! D’altronde dovremmo aspettare miliardi di anni affinché il flash ritorni a noi per fornirci immagini di oggetti così distanti.

🔺 Galassia a spirale IC 342 fotografata da Euclid

🔺 Galassia irregolare NGC 6822 fotografata da Euclid

🔺 Ammasso globulare NGC 6397 fotografato da Euclid

🔺 Nebulosa testa di Cavallo fotografata da Euclid

a cura di Giuseppe Mansi

fotografie dell’European Space Agency

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