Guardare il passato: è possibile?

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Quando alziamo gli occhi al cielo per scrutare il nostro Universo, in realtà guardiamo indietro nel tempo, osservando eventi che sono accaduti molto tempo fa. Com’è possibile?

La luce e la sua velocità

Provando ad accendere una lampadina o la torcia di uno smartphone, è facile rendersi conto che la luce proveniente da questi oggetti è in grado di illuminare istantaneamente lo spazio circostante. In realtà si tratta soltanto di una falsa percezione, dovuta al fatto che la luce impiega un tempo brevissimo per percorrere le distanze con cui abbiamo comunemente a che fare. La velocità della luce, infatti, non è infinita ma è pari a circa 299.792.458 metri al secondo (m/s) nel vuoto. Si tratta di un valore estremamente elevato, la velocità massima conosciuta nel nostro Universo, che non può essere superata da alcun oggetto materiale.

Uno sguardo al nostro Universo

La velocità della luce risulta enorme se confrontata con le misure terrestri, ma allontanandoci dalla Terra, la situazione cambia drasticamente. Ad esempio, considerata la distanza media tra la Terra e la Luna, pari a circa 384 400 chilometri, la luce dovrà impiegare quasi 1,3 secondi per percorrerla. Pertanto, quando di notte scattiamo una foto alla nostra Luna, in realtà immortaliamo una sua versione passata, ossia la luce che è partita poco più di un secondo prima dal satellite e che ha raggiunto la Terra.

Allontanandoci ulteriormente dal pianeta, le distanze astronomiche da coprire saranno maggiori e la luce necessiterà di ancora più tempo per raggiungerci: ad esempio, la luce proveniente dal Sole impiega circa 8 minuti per raggiungere il nostro pianeta e quella proveniente da Marte in media 3 minuti. Questo implica che, una volta inviato un comando dalla Terra ai rover su Marte, è necessario attendere almeno 6 minuti per poter verificare se il comando è stato effettivamente eseguito: la luce infatti dovrà viaggiare dalla Terra a Marte e poi compiere nuovamente il percorso in verso opposto.

Il concetto di anno luce

Proseguendo il viaggio e considerando corpi celesti che sono al di fuori del Sistema Solare, la luce proveniente da essi potrà impiegare anche anni prima di raggiungerci. In astronomia, si è soliti utilizzare, come unità di misura delle distanze nello Spazio, l’anno luce (spesso indicato anche con a.l.) che equivale alla distanza percorsa dalla luce in un anno. La stella più vicina a noi, Proxima Centauri, si trova a poco più di 4 anni luce dalla Terra: questo significa che, per sapere come appare realmente oggi, occorre aspettare circa 4 anni. Molte delle stelle che osserviamo però si trovano a migliaia o addirittura milioni di anni luce dalla Terra ed è possibile che la luce che osserviamo provenga da stelle o corpi celesti che adesso non esistono più.

a cura di Giada Cacciapaglia

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