Cucina a induzione, ma si risparmia davvero?

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Piano cottura ad induzione: ma si risparmia davvero?

Prima di rispondere a questa domanda comprendiamo meglio la fisica di questo elettrodomestico.

A differenza dei fuochi che cuociono per conduzione, il piano ad induzione si basa sull’induzione elettromagnetica. All’interno di alcune bobine poste al di sotto del piano cottura scorre corrente elettrica alternata che, producendo un campo magnetico variabile nel tempo, genera corrente elettrica indotta sul fondo della pentola. Ora la fisica ci dice che una parte di questa energia elettrica si trasforma in energia termica, ovvero calore che cuoce i nostri cibi.

Attenzione però, la pentola deve essere di materiale ferroso: allora per capire se la vostra è adatta basterà utilizzare una calamita: se rimane ben attaccata al fondo allora la prova sarà superata e potrete utilizzarla!

E i consumi? Con un rendimento di circa il 90%, i piani ad induzione sono estremamente efficienti: guardate in questo video fatto da me. Nella cottura tradizionale con i fuochi la fiamma sborda e il calore viene così disperso nell’ambiente circostante. Invece l’efficienza del piano ad induzione accelera notevolmente i tempi di cottura e diminuisce il consumo energetico, permettendoci di risparmiare anche sulla bolletta.

Quindi conviene in maniera assoluta? Non proprio: se usiamo contemporaneamente tutte le zone di cottura, si genera un consumo di corrente che potrebbe superare i classici 3kW.

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